Polpa di manzo tagliata a pezzettini, mandata in tegame con burro, fettine di lardo e “erba bona” (semi di finocchio) chiusa in un piccolo sacchetto, tirata a cottura con aggiunta di vino rosso generoso.
Dal Magistero dei Bruscitt di Busto Arsizio: " Tre raccomandazioni: 1. I Bruscitti vanno tagliati al coltello: non si usa la carne trita, suvvìa, basta faticare un po’ all’inizio per un risultato che fa davvero la differenza; 2. Non si aggiunge pomodoro, mettetevi l’anima in pace...; 3. Investite in carne buona e di qualità".
"Per gustare i veri e unici Bruscitti, cucinati a regola d’arte, nel pieno rispetto della ricetta originale depositata dal notaio servono quattro tipi di carne (tampetto -o diaframma-, fustello -o pilastro-, polpa reale e cappello del prete) rigorosamente battuta a lama di coltello, “profumata” con l’erba bona, ovvero il seme di finocchio e “bagnata” con un bicchiere di vino rosso robusto aggiunto 15 minuti esatti dal termine della cottura."
Nel 2012, il Sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, ha recepito una proposta avanzata dal Maestro Ernani Ferrario rendendo Istituzioneomaggio ai Bruscitti, piatto simbolo della tradizione culinaria bustocca, istituendo "Ul Dì di Bruscitti", cioè "Il giorno dei Bruscitti" ovvero il giorno, per la precisione il secondo giovedì di Novembre, nel quale ogni anno i ristoranti, le trattorie, le mense, i macellai sono invitati a celebrare il piatto principe della tradizione bustocca.