Nella provincia di Varese, la notte dell’Epifania porta con sé un’antica tradizione dolciaria: i Cammelli dell’Epifania, biscotti fragranti di pasta sfoglia che evocano il viaggio dei Re Magi. Questa specialità, poco conosciuta al di fuori del territorio, affonda le sue radici in un’usanza popolare tramandata da generazioni.
Si racconta che i cammelli siano nati come omaggio ai bambini, per ricordare loro il lungo cammino di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre attraverso il deserto, guidati dalla stella cometa. Il biscotto, dalla forma caratteristica, rappresenta il fedele compagno di viaggio dei Magi, simbolo di resistenza e di speranza.
La ricetta che conosciamo esiste da decenni. Le origini riportano indietro di un secolo o poco meno, in particolare alla zona vicino a Malpensa: nella storica pasticceria Bianchi di Gallarate, aperta dal 1934, si potevano gustare già negli anni Trenta.
Perché il cammello abbia avuto così tanto successo è un mistero, ma forse ci sono elementi che lo accomunano ad altri dolci tipici. Da un lato il riferimento è ovvio: evoca l’arrivo dei Magi che all’Epifania portano i doni a Gesù, una raffigurazione che è particolarmente radicata in Italia attraverso la tradizione dei presepi, dall’altro lato sono tutto sommato semplici da fare. Gli ingredienti alla base dell’impasto sono solo burro, farina e acqua per il cammello e zucchero semolato per la crosta caramellata. Si cuoce a 180°C per 20/25 minuti et voilà il cammello è pronto!