Ci sono diverse teorie sull'origine del termine "cicitt". La più plausibile è quella riportata nel "Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana", secondo cui il termine deriva da "cicia", che significa carne. Un’anziana signora di Cavergno, i cui ricordi risalgono agli anni '20, sostiene invece che il nome della salsiccia provenga dal richiamo che i contadini usavano per chiamare le capre: "Ci, ci, ci...". Un'altra versione suggerisce che "cicitt" richiami il suono del sfrigolio dell’insaccato sulla brace.
La storia di questo prodotto è strettamente intrecciata con quella delle capre nelle valli del Locarnese, che un tempo erano considerate le "vacche dei poveri". Documenti degli anni '50 descrivono le valli del Locarnese invase dalle capre: questi animali erano ovunque, persino sui tetti delle case. In quasi tutte le famiglie, a novembre, si svolgeva la cosiddetta "mazza minore", ovvero la macellazione delle capre per produrre i cicitt.
Le capre destinate alla produzione di questa salsiccia erano quelle che non rendevano più, per esempio quelle sterili, e i Cicitt furono “inventati” per utilizzare le parti meno pregiate di questi animali.
Sembra che la famiglia Dadò di Cavergno, all’inizio del ‘900, sia stata la prima a produrre questo salume in modo organizzato per la vendita. All’epoca della Prima Guerra Mondiale la “Dadolin” era una vera e propria industria che vendeva anche nei cantoni di lingua tedesca e francese. I Dadò smisero di produrre all’inizio degli anni Cinquanta segnando l’inizio di un declino della produzione in tutta la regione.